"Prima di essere buono, un vino deve essere vero." Nicola Di Rico

I Nostri vini derivano da soli quattro vitigni autoctoni abruzzesi, selezionati e raccolti esclusivamente a mano. Le quantità di bottiglie prodotte sono in serie limitata.

Montepulciano d'Abruzzo

Vitigno a bacca rossa di media vigoria, con un’epoca di maturazione tardiva, predilige terreni di medio impasto, profondi e con buone esposizioni, con condizioni climatiche temperato/asciutte. I sistemi di allevamento impiegati sono la tradizionale pergola abruzzese ed il guyot semplice con potature medio-corte. I vini che si ottengono si caratterizzano per il colore rosso intenso con sfumature violacee, con spiccata attitudine all’invecchiamento, aromi predominanti di ciliegie sotto spirito, amarene e prugne, gusto asciutto e caldo, con tannini sempre equilibrati. Con l'invecchiamento vengono fuori aromi terziari di cuoio, tabacco e liquirizia. E' un vino considerato “miglioratore” in altre Regioni italiane per colore e concentrazione ma per fortuna la tenacia e la capacità di alcuni produttori abruzzesi hanno permesso di eleggerlo nell'Olimpo dei grandi vini italiani. Dalla vinificazione in bianco di quest'uva si ottiene il Cerasuolo d'Abruzzo, vino che presenta aromi di ciliegia e fragole con gusto mandorlato.

Cococciola

Vitigno a bacca bianca con produzione abbondante e costante, predilige forme di allevamento di media espansione e potatura di media lunghezza. La forma di allevamento è la pergola abruzzese. Il vino ha un colore giallo paglierino con riflessi verdolini e un profumo delicato, con note di fiori bianchi primaverili e sentori agrumati, notevole è l'apporto naturale acido dell'uva, ideale nella spumantistica e nell'affinamento in legno. La Cococciola è un vitigno appartenente a pochi Comuni della Provincia di Chieti, censito poco più di un secolo fa da due ampelografi francesi,  Viala e Vermorel (1909), dimenticato negli anni passati, ha conquistato oggi l'attenzione del mercato. Grazie a scelte agronomiche che tendono a limitare le produzioni, l'inerbimento, le concimazioni organiche e l'attenzione nei confronti delle ossidazioni in cantina ci permettono di ottenere un vino importante, di carattere e dalle grandi potenzialità.

Trebbiano d'Abruzzo


Vitigno a bacca bianca di grande vigoria e abbondante nella produzione, ama i terreni leggeri, siliceo-calcarei, ricchi di scheletro con ottime esposizioni. La potatura corta sulla pergola abruzzese favoriscono la costanza nella produzione. Ha un'epoca di maturazione media-precoce Il vino nella versione giovane ha un colore giallo paglierino intenso, è leggero all’olfatto con note fruttate e floreali, mentre al palato risulta secco, morbido, armonico con un retrogusto lievemente mandorlato. Saputo vinificare può affrontare invecchiamenti ventennali e con il passaggio in legno acquista opulenza, complessità ed eleganza mostrando la sua vera natura nel colore giallo dorato. Il trebbiano d'Abruzzo è il vitigno a bacca bianca piu diffuso nella Regione e potrebbe definirsi come un “caso risolto”, essendo stato sottovalutato e associato a produzioni massive per molto tempo, da qualche anno a questa parte è tornato a far parlare di sé e potremmo definirla come Eccellenza Ritrovata. Il merito è stato soprattutto di appassionati e produttori lungimiranti che hanno creduto in un vitigno ormai all'ombra dei blasonati vitigni francesi.

Pecorino

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Vitigno a bacca bianca con vigoria medio-bassa, con produzioni medie e non costanti, l’epoca di maturazione è precoce. E' un vitigno che predilige terreni calcarei e argillosi.La forma di allevamento è la pergola abruzzese. Le uve danno origine a un bianco che va dal colore paglierino al giallo carico ciò dipende dalla matura zione delle uve, di buona mineralità e persistenza. Il profumo evoca la frutta tropicale e i fiori bianchi come acacia, gelsomino e ginestra con note che diventano speziate di cannella e albicocche secche quasi simili ai Riesling con uve sovramature. Le prime tracce bibliografiche dell'uva Pecorino risalgono al tempo dei Romani grazie a Catone il Censore che lo classificava sotto la denominazione di Greci o Grechetti (Greco di Tufo, Grechetto di Orvieto e Pignoletto) facenti parte del gruppo delle Aminee. Questo gruppo di vitigni prende il nome dal popolo degli Aminei, originari della Tessaglia nella penisola greca, i quali nelle loro migrazioni portarono questi vitigni nella penisola italiana. L’origine del nome dell’uva Pecorino, ricordata anche come “uva delle pecore”, sembra derivare dallo stretto rapporto esistente tra pastorizia e agricoltura, infatti, condivide il nome con il noto formaggio omonimo e risale proprio alla presenza di tale vitigno nelle zone di transumanza dei pastori. Le viti di uva Pecorino, avendo la caratteristica di raggiungere la maturazione in anticipo rispetto alle altre varietà regionali, rendevano le sue uve molto gradite dagli animali, che a fatica venivano trattenuti dai pastori. Negli ultimi  decenni molte persone si sono avvicinate al consumo del vino e produttori intraprendenti hanno capito che la strada del successo non andava cercata nei vitigni internazionali ma nelle uve nostrane, custodite gelosamente da qualche piccolo, prezioso e testardo coltivatore.

Tutti i vini sono prodotti ed imbottigliati dalla Tenuta dei Tigli, Casacanditella (CH), Abruzzo, ITALIA